venerdì 12 dicembre 2008

colui che non chiedeva che libri avessimo letto, ma quali avessimo riletto

In ricordo di Massimo Baldini

Ieri sera è venuto a mancare per un malore improvviso il professor Massimo Baldini, preside della Facoltà di Scienze Politiche e docente di Semiotica, di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico e radiotelevisivo e di Semiotica dei linguaggi specialistici.

Gli studenti, i docenti, i collaboratori, increduli e addolorati, si stringono nel ricordo di un uomo appassionato, disponibile, modesto, sempre pronto a considerare le cose al di là delle apparenze, facendo della relazione tra significato e significante una lente per l'osservazione del mondo.

Ai suoi allievi lascia, tra le tante lezioni di vita, l'insegnamento del valore dei fatti, l'importanza delle buone teorie e soprattutto quella dello sguardo critico sulla realtà.

Condividiamo il dolore dei famigliari e troviamo estremamente difficile salutare il professor Baldini, che non gradiva gli aggettivi, proibiva gli avverbi e amava gli aforismi. Ogni frase di commiato sarà sempre troppo lunga e troppo vuota, per una persona che sapeva dire esattamente quello che doveva dire con le parole adatte, nel giusto numero e con il giusto tono.

Massimo Baldini non chiedeva mai ai suoi studenti quali libri avessero letto, ma quali avessero riletto. Sfogliando uno tra quelli da lui più amati, "Detti e contraddetti" di Karl Kraus, abbiamo trovato "due verità e mezzo" da dedicargli.

La prima rappresenta l'insegnamento che sicuramente ci avrebbe dato, se fosse stato qui a correggere il nostro scritto: "Bisogna scrivere ogni volta come si scrivesse per la prima e l'ultima volta. Dire quanto sarebbe giusto per un congedo e dirlo così bene come per un debutto."
La seconda, che non possiamo non leggere nel suo amaro significato connotativo, recita così: "Quanto materiale avrei, se non ci fossero i fatti!"

Il professor Baldini amava dire che "la buona università la fanno i buoni studenti". Noi, dopo aver avuto il privilegio di conoscerlo, diciamo che essa è fatta anche dall'impegno e dalla passione di persone speciali come lui.

Grazie Professore.

Roma, 11 dicembre 2008



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